Storia

   Il Vizsla è citato fin nei primissimi tempi della storia ungherese. E' noto che gli antenati degli attuali Vizsla sono stati i fidati cani da caccia preferiti dalle tribù Magiare che vivevano nel bacino dei Carpazi nel secolo VIII.  Primitive incisioni su pietra di oltre un migliaio di anni mostrano il cacciatore Magiaro con il suo falco e il suo Vizsla.

   Il primo riferimento scritto alla razza dei Vizsla è stato registrato nella Cronaca Illustrata di Vienna preparata su ordine del re Luigi il Grande da parte dei Frati Carmelitani nel 1357.








Immagine di un Vizsla dalla Cronaca Illustrata di Vienna, dell'anno 1357. 

Guardate attentamente il Vizsla alla base della miniatura.







   Cane che accompagnava i primi Signori della guerra e i Baroni, la linea di sangue dei Vizsla è stata conservata pura  per secoli dall’aristocrazia proprietaria terriera che gelosamente li ha custoditi ed ha continuato a sviluppare la capacità di caccia di questi "yellow-pointers" eredi dell’antico Segugio di Pannonia e del Cane Giallo Turco (lo Sloughi). Un altissimo numero di documenti ed iscrizioni dimostrano l'alta stima di cui godeva il  Vizsla.










Il Cardinale Granvelle's  Dwarf   e il suo Vizsla 

- circa 1560 -

















   Il Vizsla è sopravvissuto all'occupazione turca (1526-1696), alla guerra civile ungherese (1848-49), alla Prima Guerra Mondiale, alla Seconda Guerra Mondiale e alla occupazione russa. Tuttavia, i Vizsla sopravvissuti sono stati più volte vicini all’estinzione nella loro storia, in particolare nel 1800 con “l’invasione” dei Pointer inglesi e dei Pointer tedeschi a pelo corto, ed ancora ad una quasi estinzione dopo la seconda guerra mondiale: una attenta ricerca in Ungheria da parte di un pool sportivo ungherese aveva rivelato la presenza nel paese di solo una dozzina di Vizsla di pura razza.

   Da quella minima scorta la razza è risalita in modo rilevante ancora una volta. I vari "ceppi" di Vizsla si sono distinti in base all’allevamento individuale adeguato al loro stile di caccia. L'Impero Austro-Ungarico ha esteso la sua influenza su una vasta area per molti anni, ma con i frequenti cambiamenti di confine l’Ungheria è stato ridotta alla fine ad una mera ombra della sua ex estensione. Di conseguenza, i proprietari dei Vizsla si sono improvvisamente trovati a vivere in Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Romania, ex Jugoslavia, Italia, Germania, Austria, Polonia o Russia. Alla fine della II Guerra Mondiale le truppe alleate portarono i primi esemplari di Vizsla in Francia, Inghilterra e Stati Uniti… Una curiosità: il primo Vizsla arrivato negli USA partì da Roma il 7 ottobre 1950 con un cargo della TWA diretto a Kansas City; si trattava di una femmina proveniente da Belgrado di nome Sari e con lei viaggiarono i suoi due cuccioli Tito e Shasta. In seguito Sari fu raggiunta dal “marito” italiano Rex del Gelsomino!

Si distinguono due varietà:

- Varietà a pelo corto (rövidszőrű) o raso: la più antica anche se i primi esemplari con la conformazione attuale sono apparsi solo dall'inizio del XVIII secolo.

- Varietà a pelo forte (drótszőrű). Risale agli anni '30, frutto probabilmente di un incrocio tra il Cane da ferma a pelo corto ed il Drahthaar. Tra i suoi antenati vengono citati il Weimaraner ed il Cane da ferma della Transilvania. 

Sono vietati gli incroci tra le due varietà. La razza è stata riconosciuta dalla F.C.I. nel 1938.

                    

                     Vizsla a pelo forte


Standard F.C.I. N° 57 (13/09/2000) - Varietà a pelo corto

Gruppo 7 cani da ferma.

Sezione 1 cani da ferma continentali. Con prova di lavoro (pianura ed acqua). 

ASPETTO GENERALE:

Il Bracco Ungherese è un cane da caccia di taglia media, di aspetto elegante e distinto a pelo corto di colore frumento-dorato (fulvo). La sua costitituzione piuttosto leggera, secca e senza peso superfluo riunisce in un'armonia perfetta bellezza e forza. 

PROPORZIONI IMPORTANTI:
La lunghezza del corpo supera di poco l'altezza al garrese. La profondità del torace è un po' inferiore alla metà dell'altezza al garrese. Il muso è un po' più corto della metà della lunghezza totale della testa.
 

COMPORTAMENTO/CARATTERE:
La facoltà eccezionale del Bracco Ungherese di mantenere il contatto con il suo padrone fa parte delle sue attitudini fondamentali
. Non sopporta di essere trattato con brutalità e non deve essere né aggressivo né timido.Vivo di temperamento, amorevole, equilibrato, facile da addestrare. 

TESTA:

Asciutta, nobile, ben  proporzionata.

 

REGIONE CRANICA:

Cranio: Moderatamente ampio, leggermente bombato. Solco mediano, leggermente pronunciato che  si estende dalla protuberanza occipitale moderatamente sviluppata in direzione dello stop. le arcate sopraciliari sono moderatamente sviluppate.

 

Stop: Moderato

 

REGIONE  FACCIALE:

 

Tartufo: Ampio e ben sviluppato con le narici ben aperte. Il colore del tartufo si accorda armoniosamente ed in una sfumatura più scura con il colore del manto.

 

Muso: Il muso del Bracco Ungherese è troncato, non aguzzo. Le mandibole sono forti e muscolose. La canna nasale è dritta.

 

Labbra: Ben unite e tese; non pendenti.

 

Mandibole/denti: Mandibole forti con un'articolazione a forbice perfetta, regolari e complete. Non ci deve essere spazio tra la faccia posteriore degli incisivi superiori è la faccia anteriore degli incisivi inferiori. I denti sono inseriti quasi ad angolo retto rispetto alle mandibole; con 42 denti sani conformemente alla formula dentaria del cane.

 

Guance: Forti, ben muscolose.

 

Occhi: Gli occhi del Bracco Ungherese sono di forma un po' ovale, di dimensione media. Le palpebre sposano bene la forma della sfera oculare. Lo sguardo è vivo ed intelligente. Il colore marrone degli occhi si accorda armoniosamente con quello del mantello, ma si preferiscono gli occhi di una sfumatura più scura possibile.

 

Orecchi: Disposte leggermente all’indietro ed attaccate ad altezza media. Il padiglione dell'orecchio è fine e pende contro le guance coprendo bene il foro delle orecchie. L'estremità dell'orecchio ha la forma di un "V" arrotondato. La lunghezza dell'orecchio misura circa i tre quarti della lunghezza della testa.

 

Collo: Di lunghezza media in armonia con l'insieme è molto muscoloso, leggermente arcuato, situato ad altezza media sul tronco. La pelle della gola è tesa.

 

TRONCO:

Garrese: Accentuato e muscoloso.

 

Spalla: Ferma, ben muscolosa, forte e diritta. Gli apici ossei della spina dorsale devono essere mascherati dalla muscolatura.

 

Rene: Breve, ampio, forte, muscoloso, diritto o leggermente arcuato. Il passaggio dal dorso al rene è fermo e compatto.

 

Groppa: Ampia e sufficientemente lunga, non breve e tagliata; è leggermente inclinata in direzione della coda e ben muscolosa.

 

Petto: Ben sceso, ampio e muscoloso; lo sterno si estende quanto più lontano possibile verso la parte posteriore. Lo sterno ed il gomito si situano alla stessa altezza. Le costole sono moderatamente curvate; le costole false sono bene scese.

 

Linea inferiore: Tesa, risale leggermente verso la parte posteriore formando una curvatura elegante.

 

Coda: Attaccata un poco bassa, forte alla  nascita per assotigliarsi gradualmente con l’estremità leggermente ricurva. Nei paesi, in cui la caudectomia non è proibita dalla legge, per precauzione in previsione della caccia può essere accorciata di un quarto. Se la coda non è accorciata raggiunge il garretto ed è portata diritta o leggermente sotto forma di sciabola. In movimento è sollevata fino all'orizzontale. La coda è ben coperta di un fitto pelo.

 

ARTI ANTERIORI:

In generale: Visti di fronte sono dritti e paralleli; visti di profilo, i piedi sono verticali e bene sotto il corpo. L’ossatura è solida con forte muscolatura.

 

Spalla: Ia scapola è larga, obliqua ed attaccata pianamente. Il suo movimento è sciolto ed elastico. La muscolatura è forte e secca. Buona angolatura tra la scapola ed il braccio.

 

Braccio: Così lungo come possibile, ben muscoloso.

 

Gomiti: Ben aderenti al corpo, ma non stretti, girati né all’ interno né all’esterno. Buona angolazione tra il braccio e l’avanbraccio.

 

Avanbraccio: Lungo, diritto, sufficientemente muscoloso. Ossatura forte, ma non pesante o grezza.

 

Carpo: asciutto e solido.

 

Métacarpo: Breve e molto leggermente obliquo.

 

Piedi anteriori: Leggermente ovali, con dita strette, arcuate e forti. Unghie forti e marroni. Cuscinetti compatti e resistenti, di colore ardesia. In stazione verticale ed in movimento i piedi sono paralleli.

 

ARTI POSTERIORI:

In generale: Visti di dietro, i membri posteriori sono diritti e paralleli. Buona angolatura. Ossatura solida.

 

Coscia: Lunga e muscolare. Buona angolazione tra il bacino e il femore.

 

Ginocchio: Buona angolazione tra la coscia e la gamba.

 

Gamba: Lunga, muscolosa e nervosa. La sua lunghezza è quasi uguale a quella della coscia. Buona angolazione tra la gamba e il metatarso.

 

Garretto: Solido, secco e nervoso, messo relativamente basso.

 

Métatarso: In posizione verticale, breve e secco.

 

Piedi posteriori: Come i precedenti.

 

Andatura: Il passo tipico è un trotto pieno d'impulso, facile, elegante e che copre bene il terreno, con una forte spinta dei posteriori ed un'estensione corrispondente ai precedenti. Durante la ricerca in pianura, il cane ha un galoppo sostenuto. La parte posteriore è ferma e la linea della schiena resta orizzontale. Buona prestanza in stazione. Il passo è da evitare.

 

PELLE:

 

Tesa, senza pieghe ben pigmentata.

 

MANTELLO:

 

Pelo: Breve e fitto, deve essere ruvido e duro al contatto. Nella testa e nelle orecchie è più fine, più di seta e più corto; nella parte inferiore della coda è un po', ma non notevolmente più lungo. Il pelo deve coprire tutto il corpo; solo il ventre presenta un pelo un po' più rado senza sotto-pelo.

 

Colore: Varie gamme del colore frumento-dorato. Le orecchie possono essere di una sfumatura più scura; ma in tutte le altre parti il colore deve essere uniforme. Toni rossi o brunastri o i colori diluiti non sono ricercati. Un piccolo segno bianco al petto o nella regione della gola, il cui diametro non deve superare 5 cm, e segni bianchi sulle dita non sono penalizzati. Il colore delle labbra e delle palpebre corrisponde al colore del tartufo.


                                   



 
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